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Insieme si fa

Articoli - 14 marzo 2010
L'urgenza educativa: proposta di discussione
Da qualche tempo una delle cosiddette “emergenze” è quella legata all'educazione: educare (cioè portar fuori) è il mestiere più difficile. Bambini, ragazzi, giovani, adulti, famiglie, comunità...tutti abbiamo bisogno di essere educati.
Ma come fare in un contesto nel quale sembrano svaniti valori, idee, entusiasmi, in cui la fatica viene prontamente schivata e si ricerca la via più semplice per arrivare alla presunta meta? Come fare quando anche i punti di riferimento iniziano a scricchiolare?
Credo che quello che abbiamo vissuto nella seconda Assemblea Ecclesiale lo scorso 11 ottobre sia quanto mai significativo anche per questo tema. La testimonianza è stata posta al centro della mezza giornata vissuta con tutta la Chiesa di Venezia: vivere assieme è l’inizio della risposta! Vivere assieme per sostenersi, aiutarsi, correggersi, imparare a partire dall’esempio…
Un piccolo segno che come comunità stiamo dando è proprio il “Marghera young’s project” che vede coinvolte più istituzioni presenti e operanti nel territorio; ma sono anche gli incontri che in queste settimane faremo (e abbiamo fatto) con i genitori dei nostri bambini che possono ridarci speranza per aiutarci a capire che da soli non si può fare molto, il segreto è mettersi assieme e affrontare la fatica dell’essere testimoni, del dire e del mettere in pratica quanto si dice.
È l’educazione alla nostra libertà, l’orientamento a capire cosa ciascuno di noi cerca, la possibilità di costruire su fondamenta solide e reali la nostra vita e quella dei nostri ragazzi oltre a quella della comunità intera.
Educare se da una parte rischia di essere faticoso, dall’altra diviene sempre più entusiasmante e coinvolgente: nulla va più dato per scontato e la cifra di tutto sono io: domandiamoci su che cosa ciascuno di noi ha inteso fondare la sua vita e chiediamoci se siamo realmente in grado di portarlo avanti o se, invece, assieme ad altre persone si potrebbe fare meglio.
Educare ci aiuta ad abbattere i pregiudizi, i muri che costruiamo, ci aiuta a riconsiderarci non come mezzo per arrivare chissà dove, ma come fine delle nostre azioni, dei nostri pensieri, delle tante relazioni che viviamo “perché insieme si fa” e lo si fa meglio e con meno sforzo!