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12 marzo - La chiesa ricorda san Luigi Orione nell'anniversario della morte

Articoli - 10 marzo 2024
Don Luigi Orione “Uomo di preghiera”
"Se si osserva la multiforme attività caritativa, a cui si dedicano i Figli e le Figlie di Don Orione, così pure se si considera la mole enorme di iniziative benefiche da lui personalmente intraprese, non si può trattenere una giusta ammirazione davanti ad un servitore della Chiesa così fedele e generoso".
Con queste parole Giovanni Paolo II iniziava la sua riflessione su Don Orione nella Lettera commemorativa del cinquantesimo della sua morte.
Grande è stato infatti l'"attivismo" di Don Orion: tutte le sue giornate erano piene, faticose, sacrificate, ricche di bene e di croci; erano uno "sfacchinare da un'Ave Maria all'altra". Eppure la giornata di Don Orione si presentava, allo stesso tempo, come un'incessante preghiera, una costante elevazione, cuore a cuore, a Dio. Don Orione è ricordato come "uomo di preghiera" non meno che come "uomo di carità attiva". I testimoni lo ricordano fisso in Dio: questo, il motore di tanto dinamismo esteriore. Era il suo segreto.
"L'immagine del Divino Maestro, il quale, in mezzo alla predicazione si ritira sul monte a pregare e meditare, sia la nostra immagine prediletta. Ricordiamoci, o fratelli, che pur nel lavoro della vita attiva non cessa per noi l'obbligo dell'orazione. E' l'orazione che ci eleva a Dio, ci fa parlare con Dio, ci unisce a Dio, ci santifica in Dio”.
“E’ nel mattino, prima di qualsivoglia distrazione e comunicazione con gli uomini, che bisogna pregare e ascoltare Dio. La prima ora tutta a Dio! Allora Iddio parla, Iddio ara le anime, Iddio lavora in noi, Iddio plasma il nostro spirito: iddio vivifica, Iddio rischiara, e lo splendore di Dio sta sopra di noi; nella meditazione sentiamo il tocco di Dio”. (don Orione)