In questo anno la liturgia domenicale ci presenta la lettura del Vangelo di Marco
Articoli - 21 gennaio 2024
In questo anno la liturgia domenicale ci presenta la lettura del Vangelo di Marco, il più antico e breve dei quattro. Tale Vangelo si presenta come una vera e propria "iniziazione" al mistero cristiano, un vangelo per i catecumeni: per coloro, cioè, che già hanno sentito il primo annuncio e che già hanno cominciato ad aderire con slancio alla fede, ma che ora devono, per decidersi definitivamente, giungere a una più piena comprensione del mistero di Gesù.In questo senso, il vangelo di Marco è costruito intorno a due domande fondamentali:
- chi è Gesù?
- chi è il discepolo?
“Marco non si limita a rivelare a poco a poco il mistero cristiano: si preoccupa parallelamente di condurre il lettore a scoprire le proprie paure, la propria ignoranza, le proprie resistenze. Così il vangelo si muove contemporaneamente su due linee: la rivelazione del mistero di Gesù e la manifestazione del cuore dell'uomo. È il continuo scontro fra questi due aspetti che fa di Marco un vangelo attuale, drammatico e inquietante” (B. Maggioni).
Marco introduce il suo scritto con la frase: Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio (Mc 1,1). Nessuna esitazione nel racconto marciano nel cogliere, insieme alla piena umanità di Gesù, la sua piena e cosciente messianicità e figliolanza divina. Marco non attende che gli apostoli comprendano chi è il Cristo per dichiarare la sua identità, ma la annuncia fin dall'intestazione del suo vangelo che questo Gesù è il Cristo.
Il Vangelo di Marco si pone a noi come il racconto della passione di Gesù preceduto da una lunga introduzione: è nella morte di Gesù la piena rivelazione della sua divinità e dell’amore di Dio. Proprio per questo, ai piedi della croce, il Centurione potrà esclamare: davvero Costui era il Figlio di Dio!