22 febbraio 2023, Mercoledì delle Ceneri
Articoli - 19 febbraio 2023
Con il Mercoledì delle Ceneri inizia la Quaresima, il periodo che precede la Pasqua, ed è giorno di digiuno e astinenza dalle carni, astensione che la Chiesa un tempo richiedeva per tutti i venerdì dell’anno, ma che negli ultimi decenni è stata ridotta ai soli venerdì di Quaresima, fino al Venerdì Santo.La frase «Ricordati uomo, che polvere sei e polvere ritornerai» che il sacerdote recitava mentre imponeva le ceneri sul capo dei fedeli, dopo la riforma liturgica, seguita al Concilio Vaticano II, è stata mutata con la locuzione «Convertiti e credi al Vangelo» che esprime, oltre a quello penitenziale, l’aspetto positivo della Quaresima che è tempo di conversione, preghiera assidua e ritorno a Dio.
QUAL È IL SIGNIFICATO BIBLICO DEL SEGNO DELLE CENERI?
La teologia biblica rivela un duplice significato dell'uso delle ceneri:
1. Anzitutto sono segno della debole e fragile condizione dell'uomo.
2. Ma la cenere è anche il segno esterno di colui che si pente del proprio agire malvagio e decide di compiere un rinnovato cammino verso il Signore.
LA QUARESIMA DI DON TONINO BELLO:
«DALL'ACQUA ALLA CENERE, DAL PENTIMENTO AL SERVIZIO»
«Carissimi, cenere in testa e acqua sui piedi. Tra questi due riti, si snoda la strada della quaresima. Una strada, apparentemente, poco meno di due metri. Ma, in verità, molto più lunga e faticosa. Perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri.
A percorrerla non bastano i quaranta giorni che vanno dal mercoledì delle ceneri al giovedì santo. Occorre tutta una vita, di cui il tempo quaresimale vuole essere la riduzione in scala. Pentimento e servizio. Sono le due grandi prediche che la Chiesa affida alla cenere e all’acqua, più che alle parole. Non c’è credente che non venga sedotto dal fascino di queste due prediche. Le altre, quelle fatte dai pulpiti, forse si dimenticano subito. Queste, invece, no: perché espresse con i simboli, che parlano un “linguaggio a lunga conservazione”.
È difficile, per esempio, sottrarsi all’urto di quella cenere. Benché leggerissima, scende sul capo con la violenza della grandine. E trasforma in un’autentica martellata quel richiamo all’unica cosa che conta: “Convertiti e credi al Vangelo”. (…) Quello “shampoo alla cenere”, comunque, rimane impresso per sempre: ben oltre il tempo in cui, tra i capelli soffici, ti ritrovi detriti terrosi che il mattino seguente, sparsi sul guanciale, fanno pensare un attimo alle squame già cadute dalle croste del nostro peccato.
…La cenere ci bruci sul capo, come fosse appena uscita dal cratere di un vulcano. Per spegnere l’ardore, mettiamoci alla ricerca dell’acqua da versare sui piedi degli altri.
Pentimento e servizio. Binari obbligati su cui deve scivolare il cammino del nostro ritorno a casa. Cenere e acqua. Ingredienti primordiali del bucato di un tempo. Ma, soprattutto, simboli di una conversione completa, che vuole afferrarci finalmente dalla testa ai piedi.