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Articoli - 22 novembre 2009
Con san Paolo accogliamo l'Avvento
«Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti». Questo invito alla gioia risuona nel cuore dell’Avvento e caratterizza la lettera ai Filippesi. Una gioia paradossale, perché Paolo scrive mentre è in catene a causa di Cristo. Rimane tuttavia nella gioia, e invita i Filippesi a esserlo, pur sapendo che la loro comunità è attraversata da difficoltà e tensioni.
Il fondamento della gioia non riposa infatti nella situazione che viviamo, ma nel fatto che il Signore vi si fa prossimo. «Il Signore è vicino», annuncia Paolo, alludendo tanto alla sua venuta escatologica, quanto a quella venuta quotidiana con cui egli visita la nostra vita. L’Avvento educa lo sguardo del cuore a fissare la venuta ultima del Signore per renderlo capace di riconoscere la sua venuta nell’oggi.
Per Paolo questa gioia ha una manifestazione, un fondamento, un frutto. Si manifesta in un atteggiamento amabile, verso tutti (4,5) e in una pace che vince ogni affanno (4,6-7). Il suo fondamento è nella relazione con il Signore, che si vive principalmente nella preghiera (4,6). Infine, fruttifica nel discernimento di tutto ciò che è vero e giusto nell'esperienza umana (4,8).
Sono tre i doni da chiedere al Signore che viene: vivere una relazione profonda con lui, che consenta relazioni affabili con tutti, riconoscendo il bene ovunque si manifesti, perché anch'esso è segno della sua vicinanza.
Fonte: www.sanpaolo.org - fr Luca Fallica