Un cambiamento di civiltà
Articoli - 7 novembre 2021
Dall’appello che Papa Francesco ha rivolto ai leader mondiali, riuniti alla Cop26 a Glasgow, in questi giorni, sul cambiamento climatico.
La parola chiave è «insieme». Lo è stata per affrontare la prima pandemia dell’era globale. E lo è ora per far fronte alla prima – in termini di gravità – minaccia attuale, accanto al Covid: il cambiamento climatico. «Possiamo conseguire gli obiettivi scritti nell’Accordo di Parigi solo se si agirà in maniera coordinata e responsabile. Sono obiettivi ambiziosi, ma indifferibili. Oggi queste decisioni spettano a voi.Si tratta di un cambiamento d’epoca, di una sfida di civiltà per la quale vi è bisogno dell’impegno di tutti ed in particolare dei Paesi con maggiori capacità, che devono assumere un ruolo guida nel campo della finanza climatica, della decarbonizzazione del sistema economico e della vita delle persone, della promozione di un’economia circolare, del sostegno ai Paesi più vulnerabili per le attività di adattamento agli impatti del cambiamento climatico e di risposta alle perdite e ai danni derivanti da tale fenomeno».
Questa la road map tracciata dal Pontefice della Laudato si’ che ha fatto della cura della casa comune uno dei cardini del proprio magistero. Non per un cedimento alla moda verde del momento, lo ha detto più volte. Bensì per fedeltà al Vangelo di Gesù che è il Vangelo della Vita, di sé e dell’altro, soprattutto degli ultimi fra gli ultimi. Pertanto, citando la Laudato si’, Francesco ribadisce: «È necessario che i Paesi sviluppati contribuiscano a risolvere il debito [ecologico] limitando in modo importante il consumo di energia non rinnovabile, e apportando risorse ai Paesi più bisognosi per promuovere politiche e programmi di sviluppo sostenibile.
La ferite portate all’umanità dalla pandemia da Covid-19 e dal fenomeno del cambiamento climatico sono paragonabili a quelle derivanti da un conflitto globale. Così come all’indomani della seconda guerra mondiale, è necessario che oggi l’intera comunità internazionale metta come priorità l’attuazione di azioni collegiali, solidali e lungimiranti».
Lucia Capuzzi, inviata a Glasgow martedì 2 novembre 2021, Avvenire