L'inaspettato...
Articoli - 25 gennaio 2009
Arriva qualcuno che come un raggio di luce tra le nuvole ti chiede il senso di quello che stai facendo
Durante le giornate, capita di percorrere strade che oramai si conoscono senza neppure fare attenzione a ciò che si incontra. Così mentre si percorrono le lunghe calli di Venezia, o perché non si ha il tempo o perché si è presi dai tanti pensieri, sfuggono alla nostra vista quello meraviglie che i nostri padri ci hanno lasciato in eredità; altre volte capita che proprio per il continuo correre non sappiamo riconoscere le persone a noi amiche che incontriamo. E quando qualcuno, in una giornata di calma, ci accompagna per Venezia e ci fa notare quel capitello, quel fregio, quella scultura davanti alla quale siamo passati centinaia di volte, rimaniamo sbalorditi...Questo capita anche quando riceviamo una proposta che - a parer nostro - è spropositata e sproporzionata per la mie forze, perché non ci riteniamo in grado di portarla avanti. E così ci sentiamo un po' come Giona al quale Dio chiese di andare a Ninive per convertire tutti i suoi abitanti, ma lui prima tentò con tutte le forze e i mezzi non andare e poi, una volta andato e predicato, scoprì quale fosse veramente la sua missione e vide un lato nascosto della sua vita, nascosto ma non estraneo alla sua vita: non ci fece mai caso…
Oppure il buon Saulo di Tarso che prima lo troviamo davanti ad alcune persone che stavano compiendo il primo martirio della lunga storia della Chiesa uccidendo Stefano, poi lo vediamo infervorarsi mentre annuncia Gesù risorto a tutti.
Oppure il buon Pietro che da semplice pescatore tranquillo diventa “pescatore di uomini” e la sua vita perde tranquillità, ma acquista vitalità...come: tirando fuori le sue doti e mettendole a disposizione di tutti, grazie alle parole di Gesù!
Così anche noi,
Chiesa, Gesù, fede, conversione, chi di noi non ne ha sentito parlare almeno una volta nella sua vita? Ce le hanno insegnate a catechismo, prima ancora i nostri genitori e noi le abbiamo ripetute ai nostri figli, alle persone verso le quali facciamo da educatori… ma quanto realmente sappiamo del loro significato, quanto hanno realmente inciso sulla nostra vita?
E così capita a volte che mentre uno sta facendo la sua vita, la porta avanti secondo i suoi criteri, i suoi schemi, arriva qualcuno che come un raggio di luce tra le nuvole, illumina e ti chiede il senso di quello che stai facendo e dicendo. A volte noi cristiani ci mascheriamo dietro la preghiera ma della preghiera viviamo poco o niente; ci chiudiamo in chiesa per ascoltare la Parola di Dio e celebrare l'Eucaristia, ma fuori della chiesa ce ne dimentichiamo presto; parliamo di amore, ma solo con chi è “dei nostri”; di giustizia, ma difficilmente riconosciamo gli errori… e allora il Vangelo diventa innocuo, perde il senso, è una tra le tante cose già ascoltate e, tendenzialmente, pensiamo sia sempre la stessa cosa.
“Pescatori di uomini” è la proposta: gente contagiosa, passionale, viva. Gente a cui non va bene tutto, che sa che per cambiare deve partire da se stessa e non dagli altri, che non vive di favole ma di vita concreta, non di ideali, ma fa vivere l'incontro con la Persona di Gesù.
Allora si entra in quella proposta bella (e scomoda!) che è il Vangelo, si diviene testimoni di una Parola che ha cambiato il modo, non della “solita” storia.
Ci vuole attenzione perché anche tra le pagine fine di quel grosso libro che è la Bibbia, si nasconde un grosso insegnamento per tutti: la vita è un dono che va vissuto in pienezza, senza tirarsi indietro.
Pescatori di uomini lo siamo tutti se abbiamo il coraggio di spingere al largo la nostra barca e ammirare un paesaggio improvvisamente nuovo dove ciascuno di noi quotidianamente spende la sua vita, il suo tempo, le sue energie.
don Luca