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Ripartire da Dio

Articoli - 13 settembre 2009
Sabato 19 settembre 2009 Assemblea Parrocchiale
Manca oramai davvero poco all'appuntamento dell’Assemblea Parrocchiale che ci aiuterà a delineare le linee guida per il prossimo triennio.
Come già abbiamo avuto modo di dirci più volte l’anno che ci sta davanti sarà dedicato all'ascolto: la Parola di Dio, le nostre parole, il modo di comunicare tra noi e con il territorio, la consapevolezza che viene dall'incontro con Cristo risorto saranno temi su cui discuteremo il prossimo sabato 19 settembre a Zelarino nel centro pastorale “card. Urbani”.
Dobbiamo imparare a dare il primato alla persona che abbiamo davanti, indipendentemente da chi essa sia: è una vita, una storia che si affaccia sulla mia di vita, sulla mia di storia e chiede di essere incontrata.
Nello stesso modo capita con Dio: dobbiamo ridare il primato a Dio per poter essere suoi apostoli - cioè inviati - e per poter parlare di Lui.
Il card. Martini nella lettera pastorale alla Chiesa di Milano del 1995 intitolata “Ripartiamo da Dio” (titolo quanto mai significativo anche per noi!) scrive al n°17 che:
«si potrebbe esprimere in tre modi il “che cosa” della proclamazione del primato di Dio.
rispetto al cammino personale significa non dare mai nulla per scontato nel nostro cammino di fede, non cullarci nella presunzione di sapere già ciò che è perennemente avvolto nel mistero; significa santa inquietudine e ricerca.
rispetto al nostro agire comunitario e sociale significa mettere tutti i nostri progetti umani sotto la Signoria di Dio e misurarli solo sul Vangelo.
rispetto ai frutti che tale atteggiamento suscita, significa godere una esperienza di profonda serenità e pace.»
Quindi quello che sono, quello che faccio, quello che vivo, tutto a partire da Dio. Ma chi è Dio? «Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato» (Gv 1, 18). Per vedere il volto di Dio è necessario stare con Gesù e divenire suoi compagni di strada e trovare, a partire da questo, le motivazioni della fede, il dare ragione della mia fede. L’ascolto mio personale e comunitario diviene, quindi, fondamentale.
Ascoltare necessita silenzio. Un silenzio non vuoto, ma ricco di disponibilità ad imparare, a cambiare, a migliorare. È la condizione indispensabile per capire come stiamo portando avanti la nostra vita.
Potremmo ricordare Maria che «serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore» (Lc 2, 19) ed è proprio così che è diventata grande perché ha dato il primato alla volontà di Dio e non ha avuto pregiudizio alcuno su nessuno. Potremmo anche ricordare quell'episodio in cui Gesù guarisce i dieci lebbrosi (Lc 17, 12-19) e solo uno, vedendosi guarito, capisce che le parole di Gesù sono vita nuova e ritorna indietro per ringraziarlo.
Ascolto vuol dire lasciare le proprie piccole o grandi certezze e iniziare la strada nuova che Gesù Risorto traccia per ciascuno di noi.
Ecco allora come possiamo ripartire per rendere più bello e affascinante lo stare assieme e vivere ancora meglio il nostro essere cristiano.
don Luca