Le parole della vocazione
Articoli - 3 maggio 2020
Sintesi del messaggio del Santo Padre Francesco per la 57ª giornata mondiale di preghiera
Cari fratelli e sorelle! In questa 57ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni ho scelto quattro parole chiave: fatica, gratitudine, coraggio e lode. La prima parola della vocazione è gratitudine. Navigare verso la rotta giusta non è un compito affidato solo ai nostri sforzi, né dipende solo dai percorsi che scegliamo di fare. La realizzazione di noi stessi e dei nostri progetti di vita non è il risultato matematico di ciò che decidiamo dentro un “io” isolato; al contrario, è prima di tutto la risposta a una chiamata che ci viene dall’Alto. La seconda parola che vorrei consegnarvi: coraggio. Ciò che spesso ci impedisce di camminare, di crescere, di scegliere la strada che il Signore traccia per noi sono i fantasmi che si agitano nel nostro cuore. Il Signore sa che una scelta fondamentale di vita - come quella di sposarsi o consacrarsi in modo speciale al suo servizio - richiede coraggio. Egli conosce le domande, i dubbi e le difficoltà che agitano la barca del nostro cuore, e perciò ci rassicura: “Non avere paura, io sono con te La terza parola è fatica. Ogni vocazione comporta un impegno. Il Signore ci chiama perché vuole renderci come Pietro, capaci di “camminare sulle acque”, cioè di prendere in mano la nostra vita per metterla al servizio del Vangelo. L’ultima parola della vocazione: lode. Vuole essere l’invito a coltivare l’atteggiamento interiore di Maria Santissima: grata per lo sguardo di Dio che si è posato su di lei, consegnando nella fede le paure e i turbamenti, abbracciando con coraggio la chiamata, Ella ha fatto della sua vita un eterno canto di lode al Signore.
Papa Francesco