Gesù Lavoratore

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34° Giornata Mondiale della Gioventù “Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola”

Articoli - 27 gennaio 2019
Recuperiamo l’importanza dell’ascolto
Al centro non è la figura del vescovo e il suo magistero, ma la Parola di Dio. Ai ragazzi viene chiesto di lavorare attorno alle parole del Vangelo, di confrontarsi fra loro e di rivolgere poi le domande al vescovo. Questo ci fa uscire dall'idea di catechesi o di discorsi “firmati”. Forse questo potrà essere anche un piccolo contributo per educare i giovani a non annegare in quelle beghe da pollaio che imperversano su una certa parte della rete cattolica: quella che si schiera con violenza, quella che offende calpestando tutto ciò che incontra sulla sua strada. Il tema dell’ascolto, così forte nell’ultimo processo sinodale, non cerca direzioni. Altrimenti finiamo per polarizzarci di nuovo: sono gli adulti che devono ascoltare i giovani o i giovani che devono ascoltare gli adulti?
In realtà il “debito di ascolto” è di tutti e vogliamo provare a tornare, anche attraverso il piccolo esercizio delle catechesi alla Gmg, a metterci tutti in ascolto dell’unica Parola che salva.
Chissà che questa disposizione interiore, di giovani e adulti, non sia un segno bello che viene da Panama e chissà che non ci aiuti a uscire dall'idea di parole e discorsi “griffati”, da “boutique”. Soltanto un cuore libero può cogliere ciò che di bello nasce nella storia e nella vita delle persone. E non importa che siano vescovi o giovani laici: solo così la parola autorevole della Chiesa troverà il terreno “giusto”. Perché “fertile” - questa volta - potrebbe essere persino pericoloso.