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Digiunare con coerenza per aiutare gli altri

Articoli - 18 febbraio 2018
Cari fratelli e sorelle, il digiuno è uno dei compiti della Quaresima. Se non puoi fare un digiuno totale, quello che fa sentire la fame fino alle ossa, fa un digiuno umile, ma vero. E’ Isaia a mettere in evidenza tante incoerenze nella pratica della virtù: curare i propri affari, i soldi, mentre il digiuno è “un po’ spogliarsi”; angariare gli operai magari ringraziando il Signore di poter digiunare: “poveretti” devono digiunare perché non hanno da mangiare e tu li disprezzi anche. Fare penitenza in pace: non puoi da una parte parlare con Dio e dall’altra parlare con il diavolo perché è incorrente. Ma digiunate con coerenza o fate la penitenza incoerentemente come dice il Signore, con rumore, perché tutti la vedano, e dicano: “Ma che persona giusta, che uomo giusto, che donna giusta …”. Questo è un trucco; è truccare la virtù. Bisogna truccarsi ma sul serio, col sorriso, cioè per non far vedere che si sta facendo penitenza. Digiuna per aiutare gli altri, ma sempre con il sorriso, esorta. Il digiuno consiste anche nell’umiliarsi e questo si realizza pensando ai propri peccati e chiedendo perdono al Signore. Parlando con un signore molto colto che sfruttava le domestiche, gli ho fatto capire che si trattava di un peccato grave perché sono “come noi, immagine di Dio” mentre lui sosteneva che era “gente inferiore”. Il digiuno che il Signore vuole consiste anche nel “dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti”. “Oggi si discute se diamo il tetto o no a quelli che vengono a chiederlo”. Esorto a “fare penitenza”, a “sentire un po’ la fame”, a “pregare di più” durante la Quaresima e a chiedersi come ci si comporta con gli altri: Il mio digiuno arriva per aiutare gli altri? Se non arriva, è finto, è incoerente e ti porta sulla strada di una doppia vita. Faccio finta di essere cristiano, giusto … come i farisei, come i sadducei. Ma, da dentro, non lo sono. Chiediamo umilmente la grazia della coerenza. La coerenza. Se io non posso fare uno cosa, non la faccio. Ma non farla incoerentemente. Fare soltanto quello che io posso fare, ma con coerenza cristiana. Che il Signore ci dia questa grazia.
papa Francesco