Gesù Lavoratore

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Un appuntamento di anime

Articoli - 13 ottobre 2013
L'inizio dell'anno pastorale
Inizia un nuovo anno pastorale. Ogni nuovo inizio è segnato da attese, curiosità, desideri, aspettative. E quando questo nuovo inizio non riguarda solo una persona ma, come nel nostro caso, un'intera comunità sappiamo bene che l'incontro di tante teste con sensibilità e modi di fare differenti a volte può creare un po' di fatica nel vivere bene questa o quell'esperienza.
Del resto la Bibbia, quando ci parla di Israele che viene liberato dalla schiavitù egizia, ci racconta la vicenda di persone che dapprima vedono favorevolmente il cambiamento ma poi, quando è chiesto loro di fare un passo maggiore nella direzione della fedeltà a Dio, iniziano a lamentarsi e a rimpiangere i tempi passati. Eppure avevano appena riacquistato la libertà!
Allora iniziando questo nuovo anno - che poi, in realtà, l'impegno della parrocchia non si è mai fermato!!! - ci sono alcune cose che vorrei condividere con voi. La prima è quella dell'impegno da parte di tutti rispetto alla vita di preghiera: senza preghiera possiamo programmare tutto quello che vogliamo ma ci troveremmo sempre avviliti e sconfitti. Mi piace ricordare quello che san Paolo dice ai Filippesi “tutto posso in Colui che mi da forza” (Fil 4, 13) e come mi piacerebbe vedere che la nostra parrocchia fonda tutto quello che è su questo “Colui”!
La seconda è la comunione tra noi: se veramente vogliamo mettere in pratica il Vangelo di Gesù Cristo non possiamo lasciare che invidie, gelosie, rivalità minino la vita comunitaria. Ricordiamoci tutti - a partire da me - che tutto quello che abbiamo, in famiglia e in comunità, non ci appartiene e che tutti noi siamo servi inutili cioè che servono in modo gratuito perché da Dio, ogni giorno, ognuno di noi è servito gratuitamente.
La terza cosa riguarda il bene comune: giovedì scorso con i giovanissimi abbiamo parlato del nostro quartiere e da parte di tutti non sono uscite considerazioni molto buone e belle rispetto al luogo in cui viviamo. Poi, però, abbiamo capito che se tutti noi iniziamo a rispettare ciò che è di tutti e a trattarlo come se fosse mio le cose cambierebbero. “Ma noi siamo pochi” qualcuna ha detto… non è la quantità, ma la qualità che conta! Credo di poter dire poi che all'interno del nostro quartiere la parrocchia sia una delle poche realtà che tenta di riqualificare le persone, prima ancora che strade, case, parchi… E qui ci dovrebbe essere realmente l'impegno da parte di tutti, primi dovrebbero essere i genitori dei bambini e dei ragazzi che frequentano il catechismo, per rendere vivo il nostro patronato!
Iniziare un nuovo anno è, dunque, avvincente ma anche faticoso. Aiutiamoci sempre di più a capire come anche nella vita di parrocchia diritti e doveri continuano di giorno in giorno a rincorrersi e ad essere le due facce di un'unica medaglia: quella della responsabilità!
Sono certo che, se realmente il nostro agire sarà fondato su Gesù Cristo, questo che sta davanti a noi sarà sicuramente un anno fecondo. Io a tutti voi chiedo di aiutarmi a tenere unita la nostra comunità; di aiutare me e gli educatori a dare alle giovani generazioni ideali e prospettive altre e altre rispetto alla grezzezza che talvolta si respira qui; a non perdere occasioni belle come i pranzi comunitari mensili o la “Festa del 1 maggio”… Insomma nessuno, e dico nessuno!, deve sentirsi ospite o escluso dalla vita della parrocchia. Siamo tutti partecipi e tutti responsabili!
In fondo questa è la nostra famiglia!
don Luca