Hola Francesco, eccoci!
Articoli - 28 aprile 2013
Venerdì 19 - domenica 21: destinazione Roma; Il pellegrinaggio delle medie da papa Francesco
Abbiamo oramai passato le sette ore di viaggio quando i primi palazzi della periferia della città di destinazione scorrono veloci ai lati della strada. Nonostante la stanchezza, la gioia di essere qui è molta e noi ragazzi siamo emozionati.Gemellati con le parrocchie di Santi Francesco e Chiara e della Resurrezione, è bello vedere che anche la parrocchia di Gesù Lavoratore è presente al pellegrinaggio diocesano a Roma con un bel numero di ragazzi entusiasti di essere qui, diciotto in tutto. Finalmente ci siamo: San Paolo Fuori le Mura si presenta imponente e bellissima allo stesso tempo. Qui incontriamo tutti gli altri ragazzi della diocesi e il nostro Patriarca per un incontro di ben venuto. Non mancano le domande e le provocazioni. Sono i ragazzi a porgliele.
“Perché il Signore sceglie delle persone che a volte sono lontane da lui?” (come San Paolo, per esempio). “Perché dopo la cresima noi ragazzi dobbiamo rimanere in parrocchia?”, “Che ne sarà del nostro futuro?”.
Il giorno dopo è la volta di visitare la capitale. Iniziamo dalle affascinanti catacombe di San Callisto dove, durante la messa, abbiamo rinnovato le promesse del nostro battesimo tenendo in mano la candela accesa per raffigurare la fede, fiamma che sempre va alimentata. Siamo passati poi al centro della “Città Eterna”: Piazza di Spagna, la fontana di Trevi, Piazza Navona, castel sant'Angelo,la basilica si San Marco, il Colosseo e naturalmente la meravigliosa e immensa basilica di San Pietro. Dobbiamo confessare che una tappa importante della giornata è stata anche toglierci le scarpe al rientro serale in albergo!
Domenica, il giorno più importante del nostro pellegrinaggio.
In mattinata nella chiesa di sant'Andrea dei Teatini ritroviamo il patriarca e tutti gli altri ragazzi veneziani. Qui celebriamo la messa: bellissima! Seduti a terra con i nostri cuscinetti rossi trovati nel kit di viaggio, condividiamo il nostro essere Chiesa di Venezia in maniera semplice e bella come solo i ragazzi sanno fare. Il nostro pastore ci incoraggia ancora una volta a non avere paura del Signore e di essere generosi. “La messa è finita, andate in pace”: da qui in poi, è uno spettacolo fantastico. Ogni gruppo parrocchiale esce dalla chiesa e, munito del suo striscione si mette in processione verso piazza san Pietro dove di li a poco abbiamo un appuntamento importante. Canti, grida, colori e risate. Ogni lato della strada è gremito di ragazzi con i loro preti, animatori e con i loro striscioni. Siamo tutti insieme, condividiamo questi momenti di grazia e fraternità. Anche noi innalziamo il nostro striscione dove si legge Hola Francesco eccoci … Marghera.
E anche noi ci mettiamo in marcia. Siamo felici e siamo emozionati, tra poco incontreremo frate Papa Francesco. La piazza è stracolma come la conosciamo attraverso la tv. Momenti di silenzio si alternano a momenti di euforia, di canti, di battiti di mani. Questo finché lui, il vescovo di Roma, non si affaccia dalla solita finestra. La gioia dei presenti raggiunge il culmine e la folla intona con un coro da stadio il suo nome. Ma lui, dopo aver ringraziato, chiede di salutare con la stessa forza il nostro Gesù “perché senza Gesù non avrebbe senso la sua presenza” ci dice lui. Dopo il Regina Coeli, papa Francesco ci saluta e parla direttamente a noi.
“Avete mai avuto la sensazione di essere stati chiamati dal Signore? Avete mai provato a rispondergli?”. È con queste grandi domande, e con il ricordo della sua dolcezza che dopo il panino all'ombra di Castel sant'Angelo, ce ne torniamo verso casa.
Voi tutti che avete la pazienza di leggerci, sappiate che abbiamo portato con noi a Roma tutta la comunità e per voi abbiamo pregato. Quello che possiamo fare è offrirvi questa piccola testimonianza.
Riccardo Bernardini