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Articoli - 9 ottobre 2011
Inizio dell'anno catechistico 2011-12: il mandato agli educatori alla fede
Con la messa delle 10.30 inizierà solennemente il nuovo anno catechistico, anno che vedrà impegnati nel difficile ed entusiasmante compito di educare alla fede le giovani generazioni, molti adulti della nostra comunità.
Noi il mandato lo diamo prevalentemente ai catechisti, ma la mia speranza sarebbe quella di arrivare a darlo a tutti gli operatori pastorali: tutti, infatti, siamo chiamati ad entrare nella grande sala del banchetto di nozze per fare festa, assieme ai nostri fratelli, con il Signore.
Da questo punto di vista, è significativo che alla messa delle 10.30 oltre ai catechisti ci siano anche i capi scout del gruppo Marghera 1 che accoglie al suo interno bambini, giovani ed adulti di buona parte delle parrocchie di Marghera. La loro presenza ci aiuta a cogliere come educare alla fede (o alla vita buona del vangelo - come meglio ci suggeriscono i vescovi) non è qualcosa di intimistico, che riguarda solo la nostra comunità, ma è qualcosa che riguarda me per il tutto.
Non nascondiamoci anche la fatica che si fa a trovare le persone disponibili per questo servizio che ogni anno sembra farsi sempre più pesante: l’anno che si apre, infatti, vede scoperto il gruppo dei giovanissimi (i ragazzi che frequentano le superiori) che sono i ragazzi che hanno prestato il loro aiuto al momento del GrEst piuttosto che della “Festa del 1 Maggio”. Di questa carenza me ne farò carico io, ma questo non vuol dire che abbiamo risolto il problema.
Credo sia importante allora che tutti noi facciamo a livello comunitario una seria riflessione su cosa voglia dire educare e su come questo compito non valga solo per alcuni ma come tutti, in un modo o nell’altro, lo realizziamo quotidianamente.
Abbiamo così pensato degli incontri importanti che inizieranno in avvento (a fine novembre) durante i quali saremo accompagnati da testimoni che ci aiuteranno a leggere la nostra vita con occhi diversi. Il titolo che abbiamo dato è “Educhiamoci ad educare per essere comunità di famiglie”. Al centro di questi incontri ci sarà proprio l’aspetto educativo. Tale ufficio è vissuto in modo stringente dalla famiglia - mamma e papà sono anche i primi catechisti/testimoni per i loro figli - ma poi da tutte le persone che in comunità sentono forte il bisogno di testimoniare la bellezza dell’essere uomo e donna compiuti.
Di questo e d’altro vorrei parlare a tutti i genitori nei due incontri già accennati nello scorso numero, incontri che a me servono molto per vederci e capirci. Chiedo con forza a tutti i genitori dei nostri bambini e ragazzi di partecipare numerosi: in gioco c’è la vita dei vostri (“nostri”) figli.
don Luca