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L'Assemblea Parrocchiale di domenica 3 ottobre 2010

Articoli - 10 ottobre 2010
Stima, responsabilità, diversità per essere responasbili
Riportiamo di seguito l’intervento che don Luca ha fatto domenica scorsa durante l’Assemblea Parrocchiale. La redazione dell’intervento è a cura della sig.ra Carla Urlando.
Don Luca apre l’assemblea citando quanto diceva il Cardinale J.H. Newman sul ruolo del laicato all'interno della Chiesa e citato da Benedetto XVI° durante l’omelia della Messa di beatificazione dello stesso Cardinal Newman a Birmingham “ Voglio un laicato non arrogante, non precipitoso nei discorsi, non polemico, ma uomini che conoscono la propria religione, che in essa vi entrino, che sappiano bene dove si ergono, che sanno cosa credono e cosa non credono, che conoscano il proprio credo così bene da dare conto di esso, che conoscono così bene la storia da poterlo difendere”. Pensa alla nostra comunità e la nostra capacità di vivere bene assieme di cercarsi e di trovare la giusta sintonia tra noi.
Una caratteristica della nostra comunità è la schiettezza, si spera però che non debba essere accompagnata dal rancore. E’ una ricchezza e una gioia avere più teste che ragionano e pensano anche in maniera differente. E’ importante non essere un laicato arrogante e polemico. Ricorda la sua esperienza a Quarto d’Altino che pur essendo una comunità grande non è diversa dalla nostra rispetto alle difficoltà di comunicazione, di comprensione e di relazione. Riprende dicendo che la nostra comunità è accogliente e deve diventarlo sempre di più, soprattutto per noi che ci esponiamo più degli altri. Dobbiamo cercarci altrimenti è difficile condividere e tutto diventa più pesante. Cita un commento del card. Martini sul Vangelo di san Luca là dove Gesù, in modo risoluto decide di andare va verso Gerusalemme, incontra tre persone ed ognuno di loro pone giustificazioni familiari e personali per non accogliere subito l’invito a seguirlo. “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo”(Lc 9, 58) a volte capita che le nostre piccole o grandi sicurezze sono uguali alla “tana” fatta per nascondersi o per gettare subito la spugna quando arrivano situazioni o difficoltà non previste o nuove: dobbiamo essere come un figlio che risponde al Padre con meno pura e positivamente. Non dobbiamo trovare pretesti per non farci stanare. Ricorda la responsabilità che abbiamo nei confronti anche della nostra zona che non ha tanti altri punti di riferimento se non noi e noi abbiamo la possibilità di essere una presenza positiva. Riprendendo l’assemblea parrocchiale dello scorso anno – il cui tema era “l’ascolto” – dovremmo domandarci se vogliamo ascoltarci sia come singoli che come comunità e ricordarci che abbiamo tutte le possibilità di fronte a noi. Forse manca la voglia di comprometterci. Ricorda quello che Giovanni Paolo II° diceva circa la scuola della comunione che non è immediatamente un discorso operativo (programmare attività da fare) ma parte da una spiritualità ben radicata che mi fa vedere l’altro come qualcuno che mi appartiene, aiutandomi a condividere la sua vita e facendomi vedere per primi gli aspetti positivi. È la stima previa di cui il Patriarca spesso parla. Il pettegolezzo, il carrierismo, la diffidenza non ci fanno progredire. Questo è un passo grande e faticoso che dobbiamo fare per non essere “polemici e arroganti”. Dobbiamo sentirci tutti coinvolti. Il Sacramento della Riconciliazione deve diventare il momento in cui si fa verità su noi stessi per poter imparare e re-imparare la bellezza della vita in Cristo.
Anche gli appuntamenti del calendario parrocchiale di quest’anno non devono essere vissuti come una maschera per vedere quanto noi o gli altri sono bravi e buoni e non confrontarci nella contrapposizione. Rimanda alla lettura del Patriarca Scola sull'educazione al gratuito. Esorta che la comunità non sia solo il patronato ma anche comunità dell’Eucarestia. Invita ad avvicinarci alla preghiera; è difficile ma la preghiera ha una sua forza e una sua potenza. Dobbiamo comprometterci anche rispetto a questo!
Affronta il discorso sui giovani per capire se e come si può comunicare meglio, approfondire e allargare il percorso di fede. I vari appuntamenti del calendario: Natale, Carnevale, Festa del primo maggio non possono essere senza anima. Tutto il percorso detto sinora è necessario per essere vera comunità. Mettere insieme le tessere del mosaico di cui abbiamo parlato varie volte. Ripete con forza: gareggiate nello stimarvi!!! Proprio una stima previa.