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L'acqua, il perdono, la luce

Articoli - 30 marzo 2014
Il battesimo, le prime confessioni e il miracolo della vista
La IV domenica di Quaresima è caratterizzata, nelle letture del ciclo A, dall'episodio del cieco nato: un brano impegnativo e bello sia dal punto di vista narrativo, che da quello del contenuto di fede.
Quest'uomo - il cieco nato - incontra Gesù e proprio grazie a questo incontro egli fa l'esperienza di passare da una condizione di emarginazione, di buio, di anonimato all'essere nella luce, riabilitato nella sua dignità ad essere parte del popolo eletto. Tutto nel brano si gioca tra tenebre e luce, tra una condizione che non ti permette di vedere ad una che, invece, ti rende possibile vedere in profondità Colui che hai davanti.
L'esperienza di quest'uomo è sempre stata cara alla Chiesa che ha saputo vedere in questa pagina evangelica un chiaro riferimento battesimale: la piscina di Siloe è il nostro battesimo, il passaggio dalle tenebre alla luce, alla vita piena, piena di quella luce che illumina ogni uomo e che le tenebre, però, non hanno accolto.
Il pensiero va a Zeyu che in queste domeniche sta percorrendo la strada verso il battesimo: lui, sostenuto dalla preghiera di tutta la comunità, sta lentamente gustando la bellezza di questa luce e la sua necessità: colui che vuole vedere ha necessariamente bisogno di Gesù Cristo! Ed è proprio a partire da lui, Cristo, che possiamo fare esperienza di vita vera e compiuta, di amore gratuito, di servizio disinteressato. Incamminarsi verso il battesimo è sicuramente un'esperienza grande e bella, soprattutto se fatta in età adulta e se si viene accompagnati da persone che hanno la possibilità di riscoprire il loro battesimo. È un gesto coraggioso e controcorrente che deve aiutare anche tutti noi a non dare mai per scontato un dono così grande com'è il battesimo.
Oggi la nostra comunità vive anche il Sacramento della Riconciliazione con la celebrazione delle prime confessioni: questo momento, in fondo, ci richiama ancora una volta la possibilità di poter vedere bene chi mi sta davanti, ma ancora di più da a me la possibilità di sapermi guardare senza vergogna per quello che sono. Guardarmi nei miei difetti, nelle mie pagine meno splendenti, nei miei limiti: guardarmi per lasciarmi guardare ed essere capace di raccontarmi a Colui che è Misericordia e Compassione, a Dio che ogni giorno si china sulle mie miserie e mi ripete amami come sei, abbracciandomi e facendomi sentire il figlio amato.
Il brano del vangelo che ascolteremo alla messa consiglio a tutti di leggerlo e rileggerlo perché realmente porta in se l'esperienza di tutti noi che spesso scegliamo di relegarci nelle tenebre mentre il Buon Dio ci propone l'esperienza del vivere come figli della luce.
A tutti voi, a me, auguro di poter fare spesso l'esperienza di ricevere il perdono del Signore nella Confessione sacramentale; auguro di poter essere entusiasti del dono del battesimo; auguro di lasciar fare al Buon Dio perché la vita assieme a Lui è davvero una grande opportunità!
don Luca