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La prima volta per Marghera: 24h di servizio.

2 aprile 2017
Un'esperienza che ha coinvolto 40 giovani.
Le 24h di servizio per Marghera si sono tenute nei giorni 25 e 26 marzo per varie strutture della città che ordinariamente offrono un servizio a chi è più bisognoso, strutture che per la durata del progetto hanno ospitato una quarantina di ragazzi dei vari gruppi delle parrocchie della città per fargli toccare con mano un’esperienza di servizio al prossimo.
"Ragazzi che stile!": questo lo slogan dell’evento organizzato dalla pastorale giovanile vicariale della città di Marghera, presentato quest’anno nella sua prima edizione e nato dalla necessità di soddisfare il bisogno di mettere in relazione i giovani delle varie realtà parrocchiali, unito al bisogno di far vivere ai ragazzi esperienze forti e concrete, capaci di intercettare il loro bisogno di vita vera e completa.
Il percorso della pastorale giovanile vicariale di Marghera è iniziato l’anno scorso, dove un gruppo aperto di ragazzi sotto la guida di un pastore, ha iniziato a studiare e pensare ad alcune proposte-soluzioni per i problemi di aspetto giovanile di cui soffre il vicariato. Spinti dalla forte convinzione che i giovani possano essere punto focale nel periodo di transizione che la nostra diocesi sta vivendo, il gruppo si è focalizzato su alcune esperienze concrete che si sono fatte sogno, una delle quali è stata l’attuale edizione delle 24h di servizio di Marghera dove, in accordo con alcune strutture di servizio della città, si è data la possibilità a un gruppo di ragazzi di confrontarsi con attività di servizio con i senza dimora, con minori extracomunitari non accompagnati, con bambini bengalesi, con servizi operativi di distribuzione del vestiario e con ragazzi che vivono in comunità.
Le relazioni instaurate, non solo tra i ragazzi, ma anche tra animatori e animatori, e tra animatori e ragazzi hanno invece segnato un traguardo per il superamento delle barriere tra persone a cui spesso le nostre parrocchie sono assoggettate. Invece, le esperienze condivise dai ragazzi nella parte finale dell’evento, hanno testimoniato quando sia appagante l’impegno di cogliere il messaggio Cristiano di incontro con il prossimo.
In conclusione, con un esito ben oltre le aspettative, si è capito che è possibile sognare in grande e che i sogni sono contagiosi. La sfida per il domani sarà di porre al centro questi sogni e di darsi da fare per renderli tangibili.