Gesù Lavoratore

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Il Signore è risorto

Articoli - 17 aprile 2011
Gesù, unica speranza per l'uomo
Cara comunità,
tra qualche giorno vivremo i giorni più intensi e belli della vita cristiana: da giovedì a domenica sarà un crescendo di celebrazioni che, se vissute in pienezza, daranno un'impronta forte alla nostra vita.
Giovedì sosteremo nel Cenacolo con Gesù e i dodici apostoli: li, in un gesto diamore compassionevole, il Maestro si donerà totalmente nei segni del pane e del vino e lavando i piedi ai suoi discepoli ci indicherà la via del servizio come modo per incarnare quanto egli ha detto.
Venerdì sentiremo proclamare la Passione: deriso, umiliato e schernito, Gesù forte della sua fiducia al Padre affronta la passione e muore in croce carico dei nostri peccati. Sarà proprio dietro quella croce che noi cammineremo la notte del venerdì. Quella croce ha segnato profondamente la storia di ogni uomo.
Sabato sarà il giorno del grande silenzio: sosteremo il adorazione davanti alla croce meditando il gesto più alto di amore quello del dare la vita. La notte del sabato, invece, sarà riempita di luce, sarà la notte dell'alleluia, la notte in cui Gesù sconfiggerà la morte e darà a tutti la vita nuova. La liturgia ci farà cantare "felice colpa che meritò di avere un così grande redentore" e assieme alle donne anche noi ci recheremo al sepolcro e lo troveremo vuoto...il Signore è risorto!
Tutto questo sarà preceduto da tre giorni nei quali sosteremo davanti al Santissimo esposto per l'adorazione nel pomeriggio.
Che cosa vuol dire per noi fare Pasqua quest'anno? Come possiamo viverla in pienezza senza sciuparla?
Mi tornano in mente immagini, volti, situazioni, storieche ho incontrato, conosciuto, con le quali mi sono coinvolto ma anche semplici reportage o servizi visti in televisione che parlano di un'umanità ferita, che ha bisogno difare esperienza dell'amore di Dio, di trovare chi sappia svelare il voto di Dio, chi sappia rendere presente la compassione che ha spinto Dio a farsi prossimo in Gesù e a morire per noi.
Io, noi come comunità che nasce dal Cenacolo, che ha le sue radici nella Pasqua di Gesù, che vive respirando l'amore di Dio dobbiamo essere disposti a portare su noi stessi i pesi e le fatiche degli altri, dobbiamo avere il coraggio di togliere quei grossi e pesanti macigni che bloccano le nostre relazioni, che non ci fanno vivere da fratelli, che ci appesantiscono tanto da rendere la vita a volte stanca e sfiduciata.
La nostra vocazione è quella di vivere da gente nuova, risorta che vede nella Pasqua il centro della vita! Ecco perché l'unico modo è quello di guardare a Gesù, unica speranza dell'uomo d'oggi, di riuscire a dire come san Paolo "Non sono più io che vive, ma Cristo vive in me". Ecco perché la dimensione fondativa della vita cristiana è la preghiera: qui riscopriamo le nostre radici, la nostra identità, il per chi facciamo tante cose, e il come farle.
La Pasqua può e deve essere il momento in cui tutti noi, a partire da Cristo, ci incamminiamo nel sentiero della vera vita e forti dell'amore ricevuto siamo disposti a donarlo e a cercare di vivere come gente risorta.
A tutti voi auguro di cuore una Buona Pasqua di Risurrezione!
don Luca