Gesù Lavoratore

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Sulla via della salvezza: preghiera, elemosina e digiuno

Articoli - 1 marzo 2009
Per lasciare il mondo un po' migliore di come lo abbiamo lasciato
Subito dopo il mercoledì delle ceneri, ecco arrivare la I domenica di Quaresima, con quel vangelo scarno ma essenziale che l’evangelista Marco ci propone. Marco ci racconta che Gesù rimane 40 giorni nel deserto per essere tentato da satana: non ci dice cosa ha fatto, quali sono state le tentazioni, se era faticoso rimanere li per Gesù o altri particolari. L’unica cosa che ci dice è che gli angeli lo servivano. L’angelo indica la presenza di Dio nella vita, agli angeli è affidata la missione di dire l’azione di Dio nel corso della storia (la nascita di qualcuno, la vicinanza di Dio stesso...). Gesù avrà sicuramente pregato per affrontare satana - gli evangelisti Luca e Matteo riportano in questo episodio la frase di Gesù dove si sottolinea la necessità di nutrirsi della Parola di Dio “Ma [Gesù] rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio»” - e questa preghiera è stata la su arma vincente il vincere il male con il bene!
Poi, improvvisamente, Marco ci fa udire Gesù che rompendo il silenzio, silenzio denso di meditazione, di concentrazione e di decisione, dice «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo». Credere al Vangelo: cosa vuole dire? Perché? Che cosa c’è di cosi interessante in quel vangelo? E poi, in che senso il tempo è compiuto?
Vangelo vuol dire buona novella, qualcosa che può aiutarci a mantenere il sorriso e la serenità nelle nostre giornate, nella vita. Questa buona novella qual è? È Gesù stesso, colui che ci aiuta a percorrere tutte le strade della vita, quelle pianeggianti e quelle più impervie con quella certezza che dona la pace vera e cioè che noi valiamo perché amati - oserei dire perché siamo i figli prediletti - da Dio stesso. E di questo amore la comunità cristiana deve parlare, vivere, respirare; a volte è difficile perché tante sono le cose che abbiamo da fare, le preoccupazioni, gli impegni...l’uomo vivrà di ogni parola che esce dalla bocca di Dio: ritorniamo all’essenziale. La Quaresima è vero tempo di conversione se ci da la possibilità di fare ordine in noi, di incontrare il nostro peccato, i nostri limiti e difetti e cambiarli - con la grazia della preghiera e la nostra buona volontà - in canto di gioia cosicché nessuno si senta schiacciato dalla fatica o oppresso dal peccato ma tutti sappiamo aiutarci a vivere non in maniera teatrale o esteriore il tempo buono della Quaresima ma facendo si che questo possa davvero lacerarci il cuore e non le vesti (Gio 2, 13). Il tempo allora è compiuto perché in Gesù noi troviamo il modello dell’uomo nuovo capace di costruire ponti di solidarietà, di aiuto; in Lui si svela a noi il vero volto del Padre che lasciando le sue sicurezze entra con delicatezza nella nostra storia per aiutarci a guardare quello che era da sempre considerato niente: uomini, donne, bambini, emarginati e considerati senza Dio diventano il segno di una nuova umanità, diventano Dio stesso.
Allora anche noi attraverso la preghiera, il digiuno e l’elemosina cerchiamo di cambiare la nostra vita rendendola simile a quella di Gesù e imparando a considerare la mia, la nostra vita un dono grande che solo assieme al Dio di Gesù Cristo può cambiare il mondo rendendolo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato.
don Luca