Gesù Lavoratore

Articoli

ArchivioArticoli

E' Natale

Articoli - 21 dicembre 2008
Seguiamo la stella per incontrare il Salvatore
Anche quest’anno la liturgia ci da la grande opportunità di sostare davanti allo spettacolo più semplice e inconsueto che sia mai accaduto: Dio, colui che è onnipotente, che ha in mano le sorti del modo, Dio si fa bambino, si fa piccolo, povero ed emarginato. La Parola di Dio, infatti, ci dice che “per loro non c’era posto nell’alloggio” e così Gesù nasce ai margini della città, in periferia. È da quella periferia che è venuta “nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo” quella luce che da la possibilità di vivere da persone libere, libere da ogni compromesso con il peccato perché, come dice l’evangelista Giovanni, “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” e questa Parola - il Verbo di Dio, Gesù - aiuta ciascuno di noi a rendere le sue parole capaci di consolazione, di speranza, di misericordia.
“Verbum caro factum est”, il Natale è il segnio che Dio anche oggi scommette su ogni uomo e ogni donna: la sua fiducia, il suo amore, la sua passione per ciascuno di noi non è diminuita lungo il corso dei secoli. Dopo più di duemila anni, Dio anche in questo 2008 continua a farsi prossimo ad ogni uomo e assieme a lui percorre i sentieri della vita insegnando la lezione della speranza, il valore della pace, la gioia del perdono e il sostegno della carità. È dentro questa storia nella quale troppe volte l’uomo vuole mettersi al posto di Dio o vuole crearsi un dio fatto a sua immagine e somiglianza, dentro questa storia il Dio che Gesù Cristo ci svela ci chiede di non temere, ci assicura che non ci lascerà soli ma che sarà per sempre l’Emmanuele, il “Dio-con-noi”.
Così anche quando le nostre piccole certezze si vanno sgretolando, quando l’ansia del dover fare rischia di far perdere l’uomo all’uomo, quando la persona viene considerata come mezzo e non come fine delle azioni, quando l’insicurezza (a volte fittizia) ci fa chiudere in noi, Dio ci da la possibilità di rincontrarci con noi stessi, con i nostri fratelli e chiede di camminare dietro a Lui, a Lui che ha percorso tutti i sentieri della vita: quelli della gioia, della sofferenza, del rifiuto, dell’accoglienza. Ecco la grande luce che anche noi oggi possiamo vedere e dalla quale possiamo trarre entusiasmo e speranza nuova.
Che questo giorno santo non si chiuda solo al 25 dicembre, ma che ogni giorno della nostra vita possa essere guidato dalla stella che ci porta a Betlemme, per adorare il Signore che nasce per noi.
A tutti voi auguro un Natale di serenità. Un Natale che ci aiuti a condividere la nostra vita anche con chi ha meno di noi. Che ci aiuti a rigenerare le nostra vita a partire da questo incontro semplice, ma sostanziale con questo Bambino che - se lo vogliamo - saprà orientare tutta la nostra vita a scoprire il mio bene e quello altrui.
don Luca